"L'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo può ricevere in dono."
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domenica 21 ottobre 2007

VITTORIA PER GLI ANIMALI: CONDANNATO DI BELLA - IL CANILE DEGLI ORRORI DI BRINDISI

'CANILE DEGLI ORRORI' DI BRINDISI, CONDANNA A 6 ANNI
Anche dopo le denunce delle associazioni animaliste. 19 ottobre 2007 - E' stato condannato alla pena di sei anni e sei mesi di reclusione l'imprenditore ed ex consigliere comunale di Brindisi Giovanni Di Bella, implicato nell'inchiesta giudiziaria sul cosiddetto 'canile degli orrori' nel quale, nel 1998, scomparvero circa 600 cani per i quali, tuttavia, Di Bella percepiva le rette pagate dal Comune per mantenimento degli animali. La sentenza e' stata emessa dal tribunale di Brindisi. Di Bella - secondo l'accusa - ha posto in essere un meccanismo truffaldino ai danni dell'Amministrazione comunale di Brindisi, speculando al rialzo sul numero di cani ospitati nella struttura per ottenere maggiori contributi pubblici per il mantenimento degli animali. Per questo rispondeva di truffa aggravata ai danni dell'Asl e del Comune, di frode e inadempimento in pubblica fornitura, di furto di cani di proprieta' privata e di maltrattamento di animali. La pena di due anni di reclusione e' stata invece inflitta a Teodoro Di Bella, fratello di Giovanni, che collaborava alla gestione del canile ed al quale lo stesso imprenditore passo' l'azienda di famiglia. Un trasferimento che - secondo l'accusa - fu fittizio. Per questo presunto 'passaggio irregolare' e' stato condannato ad otto mesi l'allora segretario generale del Comune di Brindisi, Giovanni Battista De Cataldo. Pene piu' miti per gli altri 11 imputati. Assoluzione per l'ex dirigente comunale dell'ufficio igiene Renato Palma, e per il veterinario dell'Asl Donato Mangia. (ANSA) (Fonte Animalieanimali.it)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

( Lunedì 04 Ottobre 2010 09:27) BRINDISI – Escluso il pericolo del possibile ritorno in carcere per l’imprenditore Giovanni Di Bella, 66 anni, una parentesi politica, dodici vicissitudine giudiziarie chiuse e una pendente per la gestione del canile con condanna in Appello a cinque anni e sei mesi con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla frode: la prescrizione, l’indulto e il periodo cautelare anche nell’inchiesta sulla presunta tangentopoli dalla quale è stato assolto, sono i fattori anti-rischio che potrebbero portare, al più, all’affidamento in prova ai servizi sociali per un anno e sei mesi. Ammesso che, nel frattempo, non ci sia estinzione.

Anonimo ha detto...

DELUSIONE PER TUTTI I PROPRIETARI DI CANI RUBATI ED AMMAZZATI.